La via in cui ci troviamo è una di quelle che sprigiona creatività ed energia. Una via letteraria, potremmo dire. Davanti a noi, infatti, Umberto Saba aprì e curò la sua libreria antiquaria, che ancora oggi vive grazie alla dedizione del Sig. Cerne, figlio di Carletto - collaboratore del poeta del Canzoniere.
Poco più in là l'anticonformismo modernista è esploso in una stanza di un palazzo Liberty, dove James Joyce pensò e scrisse alcuni capitoli della storia di Leopold Bloom come moderno Ulisse nelle sue peregrinazioni immerso nel flusso di coscienza.
E, proprio da noi in una delle nostre stanze, soggiornò Giosué Carducci in compagnia della sua musa ispiratrice Lina, al secolo Carolina Cristofori in Piva. Una parentesi romantica, furtiva, che avrebbe dovuto rimanere segreta, ma che passò sotto la lente dei paparazzi dell'epoca.
Da allora, da quando ci chiamavano Albergo del Buon Pastore, ne abbiamo fatta di strada, accogliendo tra le nostre mura pezzi e volti di storia. E continuiamo ancora oggi, nelle nostre 47 camere, sempre in quella via che continua a gorgogliare di creatività contemporanea.
Che sia in una stanza singola, in una matrimoniale o in una superior, qui la storia si respira. Siamo un Grand Hotel di una volta e proprio a quell'idea di Alta Ospitalità Italiana ci ispiriamo ogni giorno. Nelle atmosfere e nei colori, nelle coccole e nell'allure.